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"Se qualche volta scrivo è perché certe cose non vogliono separarsi da me come io non voglio separarmi da loro.
Nell'atto di scriverle esse penetrano in me per sempre
- attraverso la penna e la mano- come per osmosi"
(Cristina Campo, Gli Imperdonabili)

giovedì 8 gennaio 2015

Il taccuino di Soror Saudade...

Soror Suadade è tornata a scrivere il proprio taccuino...
Con una nuova grafica e un profondo desiderio di condividere i propri pensieri!
A presto!



mercoledì 27 febbraio 2013

Nulla due volte accade


Wislawa Szymborska


Nulla due volte 

Nulla due volte accade
né accadrà.
Per tal ragione si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.

Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.

Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.

Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.

Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma cos’è?
Forse pietra, o forse fiore?

Perché tu, malvagia ora,
dài paura e incertezza?
Ci sei —perciò devi passare.
Passerai — e qui sta la bellezza.

Cercheremo un’armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua.







WISLAWA SZYMBORSKA
Vista con granello di sabbia
POESIE 1957-1993
Adelphi



venerdì 22 febbraio 2013

L'unico modo per vivere...

Clarice Lispector
"Rispetta te stessa più di quanto rispetti gli altri, rispetta le tue esigenze, rispetta anche ciò che c'è di brutto in te -  rispetta soprattutto quel che immagini essere brutto in te - per l'amor di Dio, non voler fare di te una persona perfetta, non copiare un essere ideale, copia te stessa -  è questo l'unico modo per vivere...Chissà se una vita tiepida non venga punita per il suo stesso tepore. Prendi per te ciò che ti appartiene, e ciò che ti appartiene è tutto quel che la tua vita esige. Sembra una morale amorale. Ma quel che davvero è immorale è avere desistito da se stessa.
Abbi il coraggio di trasformarti, di fare quel che desideri."


Clarice Lispector, La vita che non si ferma. Lettere scelte (1941-1975), Archinto

sabato 2 febbraio 2013

LeggiAmo 2013....

Sono trascorsi solo pochi giorni da quando ho deciso di partecipare all'iniziativa LeggiAmo 2013.
Alessandro d'Avenia
Mi sono immersa nella lettura del poetico libro "Cose che nessuno sa" di Alessandro d'Avenia, gustando ogni singola parola, ogni frase perfetta di questo romanzo che mi ha riportato alla mia adolescenza, ricordandomi che non bisogna mai rinunciare ai propri sogni e ai propri desideri, e che bisogna trasformare il proprio dolore in coraggio e, infine, in bellezza e gioia di vivere.

"I limiti esistono soltanto nell'anima che è a corto di sogni"

"Solo il tempo conosce la formula per tramutare i desideri in vita e la vita in desideri"

La mia recensione su Books Serendipity.


sabato 26 gennaio 2013

C'è pur sempre il cielo...

Domani ricorre il Giorno della Memoria e vorrei ricordare questa pagina atroce della nostra storia con il messaggio di speranza e forza trasmesso da una giovane donna ebrea, Etty Hillesum. 
Con i suoi diari e le sue lettere, ha lasciato in eredità per noi una straordinaria e preziosa opera di pensiero e di umanità.

Non potrò mai scrivere le cose come la vita le ha scritte per me, in caratteri viventi. Ho letto tutto, con i miei occhi e con tutti i miei sensi, ma non saprò mai raccontarlo allo stello modo.

Invece lo ha fatto... con i caratteri viventi della sua scrittura lirica e profonda, ha impresso sulla carta la sua anima e i suoi pensieri: le sue parole sono per noi un insegnamento e un monito.

Scrive in una lettera:
Certo, accadono cose che la nostra ragione non avrebbe creduto possibili. Ma forse possediamo altri organi oltre la ragione, organi che non conoscevamo, e che potrebbero farci capire questa realtà sconcertante.


Forse finché insisteremo a voler utilizzare la sola ragione, tanti accadimenti resteranno oscuri per noi. Etty Hillesum ci spinge a lasciarci guidare dall'intelligenza dell'anima, dall'intelligenza del cuore.


Nel giugno del 1942  (la sua vita si spegnerà nel novembre del 1943 ad Auschwitz, a soli 29 anni) si sofferma a scrivere sul suo diario questi pensieri:



Per umiliare qualcuno si deve essere in due: colui che umilia, e colui che è umiliato e soprattutto: che si lascia umiliare.  Se manca il secondo, e cioè se la parte passiva è immune da ogni umiliazione, questa evapora nell'aria. Restano solo delle disposizioni fastidiose che interferiscono nella vita di tutti i giorni, ma nessuna umiliazione e oppressioni angosciose...stamattina pedalavo lungo lo Stadionkade e mi godevo l'ampio cielo ai margini della città, respiravo aria fresca non razionata. Dappertutto c'erano cartelli che ci vietano le strade per la campagna. Ma sopra quell'unico pezzo di strada che ci rimane, c'è pur sempre il cielo, tutto quanto. Non possono farci niente, non possono veramente farci niente. Possono renderci la vita un pò spiacevole, possono privarci di qualche bene materiale o di un pò di libertà di movimento, ma siamo noi stessi a privarci delle nostre forze migliori col nostro atteggiamento sbagliato: col nostro sentirci perseguitati, umiliati e oppressi, col nostro odio e con la millanteria che maschera la paura...siamo soprattutto noi stessi a derubarci da soli. Trovo bella la vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore...Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso - se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. E' l'unica soluzione possibile. E così potrei continuare per pagine e pagine. Quel pezzetto d'eternità che ci portiamo dentro può essere espresso in una parola come in dieci volumi. Sono una persona felice e lodo questa vita...

Non c'è modo più profondo e vero di conoscere Etty se non leggendo per intero i suoi scritti, ma il bellissimo road-movie, intitolato Il Convoglio,  del regista André Bossuroi ci conduce, insieme ai due studenti del progetto Erasmus che ne sono protagonisti,  sui passi di questa straordinaria pensatrice.



Ecco qualche frammento del film-documentario:



Su Dailymotion è possibile vedere, per intero, il film sottotitolato in italiano:

"In fondo il nostro unico dovere è quello di dissodare in noi stessi vaste aree di tranquillità, di sempre maggiore tranquillità, fintantoché si sia in grado d'irraggiarla anche sugli altri. E più pace c'è nelle persone, più pae ci sarà in questo mondo agitato."

Grazie Etty!


lunedì 14 gennaio 2013

Auguri di Buon Compleanno al blog Ipsa Legit!

Per chi crede nella magia dei libri e nell'incanto della parola...
Ecco qui il link per scoprire il delizioso blog di Mara e partecipare al suo speciale Giveaway!


Ognuno di noi ha la sua verità...


Cecilia Meireles

Oggi disimparo quel che avevo imparato fino a ieri

Oggi disimparo quel che avevo imparato fino a ieri
e che domani ricomincerò a imparare.

Tutti  i giorni mi indebolisco e mi disfo in cenere effimera:
tutti i giorni ricostruisco le mie edificazioni, in sogno eterne.

Questa fragile scuola che siamo, la sollevo con pazienza
dalle fondamenta alle torri, sapendo che è un lavoro senza fine.

E dall'alto avvisto quelli che riposano e assaltano, signori di riso e pietre.
Ognuno di noi ha la sua verità, per la quale deve morire.

Da un luogo che non si raggiunge, e che è, intanto, chiaro,
la mia verità, senza scambio, senza equivalenza nè disinganno

permane costante, obbligatoria, libera:
mentre imparo, disimparo e torno a reimparare.

Cecilia Meireles, 1961
 in Misura del significato e altre poesie, a cura di Simonetta Masin, Editrice Petite Plaisance

Imparare e disimparare, ogni giorno, per difendere la nostra intima verità...

lunedì 15 ottobre 2012

Il vento nostalgico della speranza...




"La tua nostalgia è un mare che puoi navigare,
la tua nostalgia è un terreno su cui puoi camminare,
perchè te ne stai allora inerte e scorata
fissando il vuoto?
Verrà un mattino con un orizzonte più rosso
di tutti gli altri,
verrà un vento a porgerti la mano:
mettiti in cammino!"

Edith Södergran, Notturno ed altre poesie


Nostalgia e speranza...non fermarsi ma proseguire, guidati dalle emozioni già vissute e da quelle che ci attendono! 
Lasciarsi accarezzare dal vento nostalgico della speranza...

mercoledì 29 febbraio 2012

Una lode alla lettura



Margherita Pieracci Harwell, amica della poetessa Cristina Campo e curatrice della sua opera, ha scritto una bellissima lode alla lettura...

In lode della lettura

"Se cerco di definire il mio rapporto con la letteratura non vi trovo momento più essenziale del leggere. Un certo tipo di lettore, poi, finisce per scrivere di quel che legge: perché non può chiudere in sè l’emozione delle sue scoperte, e perché deve, anche per questo, persuadere gli altri a leggere.
Si legge, come si scrive, perché la vita ci va stretta, coi suoi limiti – forse qualcuno pensa perciò che la letteratura sia un’evasione. Ma ci va stretta la vita quando non ne cogliamo abbastanza la densità, lo spessore – quella «seconda realtà» a cui alludono Leopardi o la Ortese – quindi si legge per veder più e meglio, e per capire il senso. Anche per veder meglio in sè, riflessi in un altro.
Io scoprii che cosa cercavo combinando due frasi, una di Hofmannsthal una di Luzi - «chi muore porta un segreto con sè: come gli sia stato possibile, in senso spirituale, vivere»; e «se riusciamo a individuare il senso e il ritmo in cui uno spirito si muove… saremo più vicini al suo segreto naturale».
A una lettura attenta il senso e il ritmo dello spirito di un autore si fa trasparente, e si rivela il segreto del suo poter vivere a un grado che è raro incontrare fuor della mediazione discreta della pagina.
Così si diviene per sempre lettori, per essere aiutati a vivere.
Ma mentre si contempla un testo nel miracolo del suo travaglio e della sua pace, è impossibile non condividere con gli altri la gioia di capire: allora si scrivono saggi o si tracciano note per un corso.
Io infatti ho insegnato felicemente quarant’anni e riempito varie pagine.
Questo modo di lettura mi ha portato molto vicino agli autori, quando quelli che amo sono vivi, perché la prima persona con cui vorrei parlare dell’opera quando mi pare di penetrarvi è colui o colei che l’ha scritta. Ne sono nate splendide amicizie, che a loro volta mi illuminano per un grado più intenso di comprensione, e a cui devo quasi tutto quel che ho infine imparato."

Margherita Pieracci Harwell
University of Illinois at Chicago
Professor Emerita  


(pubblicata sul  sito http://www.cristinacampo.it/)





giovedì 23 febbraio 2012

Rifugiarsi in un paio di parole..

La mattina del 20 Ottobre 1941, Etty Hillesum scriveva sul suo diario:

Etty Hillesum
"Dentro di me c'è una melodia che a volte vorrebbe tanto essere tradotta in parole sue. Ma per la mia repressione, mancanza di fiducia, pigrizia e non so che altro, rimane soffocata e nascosta. A volte mi svuota completamente. E poi mi colma di nuovo di una musica dolce e malinconica.
Pagine del diario di Etty
A volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole. Ma non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare. E' proprio così. Io sto cercando un tetto che mi ripari ma dovrò costruirmi una casa, pietra su pietra. E  così ognuno cerca una casa, un rifugio per sé. E io mi cerco sempre un paio di parole".


(da Diario. 1941-1943, Etty Hillesum, Gli Adelphi)

E noi alla ricerca del nostro rifugio e delle parole che traducano la melodia del nostro mondo interiore, oggi possiamo trovare asilo nelle parole, semplici e nude, di Etty..